“Water Economy 2043”: l’evento tv e web promosso da Padania Acque dedicato ai finanziamenti innovativi per il settore idrico

“Water Economy 2043”: l’evento tv e web promosso da Padania Acque dedicato ai finanziamenti innovativi per il settore idrico

Cremona, 10 maggio 2021

Acqua, bene comune e risorsa primaria. Acqua, servizio pubblico essenziale. Acqua ed economia, investimenti e sviluppo del territorio. L’evento tv e web “Water Economy 2043: finanziamenti innovativi per il settore idrico”, promosso da Padania Acque e patrocinato da Utilitalia e Water Alliance, ha raccontato le sfide e gli obiettivi futuri dell’idrico cremonese, lombardo e italiano.

Tanti i temi affrontati dai vertici di Padania Acque insieme ai rappresentanti del mondo dell’idrico ma anche degli istituti di credito e dei consulenti tecnico-legali, che hanno strutturato insieme al management aziendale l’operazione finanziaria da 134,5 milioni di euro consentendo così al gestore unico cremonese di innovare il Servizio Idrico Integrato provinciale attraverso significativi investimenti programmati fino al 2043.

«Il termine economia deriva da due parole del greco antico: “oikos”, che significa casa, e “nomos”, ovvero legge, in sintesi le “Regole della nostra casa”», ha dichiarato il Presidente Claudio Bodini il quale ha concluso il suo intervento spiegando che «economia dell’acqua per Padania Acque significa adottare quelle norme di gestione “trasparente” del ciclo idrico integrato, che per i prossimi 22 anni ci porterà a finalizzare ingenti investimenti sul territorio, generando valore e anche quel cambiamento culturale volto a incrementare sempre di più la fiducia dei cittadini nell’acqua potabile, un’acqua ottima da bere».

Giordano Colarullo, Direttore Generale di Utilitalia, la Federazione che riunisce 500 Aziende operanti nei servizi pubblici dell’Idrico, dell’Energia e dell’Ambiente, di cui 160 imprese per 40mila addetti nel settore idrico, ha evidenziato le criticità di una Italia a due velocità, spaccata tra Nord e Sud. «Esiste un forte ritardo infrastrutturale, la vetustà delle reti acquedottistiche e perdite di rete in media del 42% (in certe aree raggiungono il 60%), infrazioni europee per la depurazione delle acque che interessano circa 29 milioni di abitanti e un investimento procapite medio annuo di circa 40 euro, con un minino di 26 euro nel mezzogiorno, a fronte degli 80/90 euro dell’Europa. Nelle regioni settentrionali la governance industriale ha reso il servizio più efficiente ma grazie al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza sarà finalmente possibile accelerare sotto la guida dello Stato e dei gestori industriali per finanziare il servizio idrico integrato e riportare tutto il territorio nazionale ad avere un servizio degno di un Paese come l’Italia».

«L’attuale capacità operativa di Padania Acque è frutto della forte scelta dei comuni-soci che nel 2014 hanno deciso di superare le gestioni in economia dei Comuni per affidare il servizio a un’unica azienda. Tre principali obiettivi guidano l’azione del gestore unico cremonese: l’innovazione delle reti, lo sviluppo tecnologico degli impianti e la risoluzione degli scarichi indepurati. Il tutto con investimenti ed economie di scala che consentano di continuare a diminuire i costi operativi per destinare le risorse a vantaggio della tariffa in un’ottica di sostenibilità ambientale e sociale», ha ricordato l’Amministratore delegato Alessandro Lanfranchi.

«Il valore della rete di imprese lombarde, fiore all’occhiello della gestione pubblica dell’acqua, che da anni hanno deciso di lavorare in sinergia per crescere insieme, garantendo le specificità territoriali di ogni provincia, si basa sulla capacità da parte delle aziende di reinvestire i dividendi per incrementare la qualità del servizio idrico ponendo grande attenzione all’ambiente e alle acque depurate», ha evidenziato Alessandro Russo, Presidente di CAP Holding, Vicepresidente di Utilitalia e portavoce di Water Alliance – Acque di Lombardia.

Il Direttore Generale di Padania Acque Stefano Ottolini ha introdotto i termini del maxifinanziamento pari a 134,5 milioni di euro: «Si tratta di un importo tra i più significativi erogati ad aziende pubbliche in house, soprattutto in termini relativi in rapporto ai fondamentali aziendali. Il project finance, costruito ad hoc sulle specificità dell’azienda ed esteso fino al 2037, rappresenta sia per la durata ventennale sia per le peculiarità tecniche sottostanti una novità sul mercato e va a creare una forte coerenza tra le duration rispettivamente di asset e fonti di finanziamento. Non da ultimo, il finanziamento è un non recourse loan: gli istituti di credito hanno come esclusiva garanzia la capacità di Padania Acque di generare flussi di cassa a servizio del debito».

«La rilevante capacità di strutturare un piano particolarmente complesso da parte di tutti i soggetti coinvolti, del Gestore dell’idrico, dell’ente d’Ambito ATO Cremona, della Autorità regolatrice ARERA e delle otto banche finanziatrici. In particolare, la dirigenza di Padania Acque ha saputo efficientare i costi operativi nella prospettiva di ingenti investimenti in termini qualitativi per gli utenti-cittadini e il territorio, sviluppando la tariffa in maniera sostenibile», ha sottolineato Giovanni Caucci, socio partner di Agenia, l’Advisor industriale, tecnico e regolatorio che ha curato lo sviluppo del modello economico-finanziario e tariffario dell’operazione di Padania Acque.

«L’operazione – hanno commentato gli avvocati Monica Colombera e Simone Ambrogi di Legance – Avvocati Associati – ha sicuramente una valenza strategica se si considera che l’importo del finanziamento rappresenta uno dei più significativi in favore di un soggetto interamente pubblico in house. Si tratta di uno dei primi finanziamenti concessi nell’ambito della nuova regolazione tariffaria MTI-3 emanata dall’Autorità di Regolazione per l’Energia le Reti e l’Ambiente, che combina le esigenze di bancabilità dei finanziatori in termini di certezza dei flussi, con una flessibilità di cassa della società e questo – hanno concluso gli avvocati – dimostra come oramai Padania Acque rappresenti un simbolo di efficienza e affidabilità presso il mercato bancario».

La Managing Director della Divisione IMI CIB e il Business Director della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, banca finanziatrice e agente capofila dell’intero financing realizzato da un pool di otto istituti di credito, hanno ricordato la dimensione rilevante e specifica dell’operazione. «Banca Intesa Sanpaolo è al fianco delle imprese italiane e di un settore strategico, quale il Servizio Idrico Integrato, molto importante da salvaguardare e da valorizzare come patrimonio nazionale», ha precisato Marica Campilongo. Alberto Gaudiomonte ha infine illustrato i dettagli del finanziamento«finalizzato alla copertura parziale di un piano di investimenti virtuosissimo da parte di Padania Acque di oltre 500 milioni di euro per la durata della concessione idrica fino al 2043 e della struttura finanziaria adottata, che riflette le caratteristiche distintive della Società per qualità ed efficienza del servizio reso, lo specifico Piano Industriale e degli investimenti correlati, nonché la durata residua della concessione idrica in essere».

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