Water Alliance, fare rete per essere sempre più competitivi sul mercato

Water Alliance, fare rete per essere sempre più competitivi sul mercato

Intervista al portavoce di Water Alliance, Enrico Pezzoli, tratto da “Servizi a rete” Gennaio-Febbraio 2022

Tutto è iniziato con un progetto che legava 8 aziende e serviva un bacino di 5 milioni di abitanti.

A distanza di pochi anni il network non solo si è ampliato, accogliendo altre 5 società lombarde, ma ha esteso la propria azione ad altri 3 milioni di utenti.
Se i numeri non mentono, questi risultati rappresentano la prova di un successo agognato e poi conquistato. Ancora nel 2015, quando Water Alliance venne alla luce, non mancava chiarezza circa gli obiettivi da perseguire, primo fra tutti quello della sharing knowledge, ovvero la condivisione reciproca di know-how, competenze e anche strumentazioni. Lo scopo di questa sinergia non è mai stato meramente teorico, ma voleva avere un risvolto concreto, in grado di garantire una potenziata capacità di investimento, in una logica di economie di scala, con il vantaggio di ottimizzare l’impiego di strutture, risorse e servizi per perseguire un fine comune.


Seppure ancora in fase di sviluppo, l’ambizione di tutti i membri fin dalla fondazione era di dare corpo ad un sistema di rete capace di proporsi sullo scenario nazionale come il più grande soggetto pubblico aggregato del servizio idrico. Il tempo ha confermato che questo piano aveva tutte le possibilità per essere realizzato e infatti oggi Water Alliance è la prima rete nazionale dell’acqua.
La sua forza è stata proprio nella fedeltà agli impegni iniziali che sono rimasti invariati negli anni, pur adattandosi nella forma ad una situazione sempre in evoluzione. Non si è infatti mai tradita la volontà di coniugare il radicamento sul territorio, mettendo in atto le migliori pratiche di gestione.

Nasciamo e cresciamo come rete, ed è proprio in questa nostra natura che ci rispecchiamo, abbracciando un’inclinazione dinamica al cambiamento e all’adattamento, per intercettare nuove esigenze e bisogni.
Posso con convinzione affermare che non ci siamo mai fermati, tanto da avere intrapreso molteplici sfide. Da sottolineare ad esempio la firma del nuovo contratto di rete avvenuto nell’estate 2021, che ha rappresentato uno step fondamentale nel processo aggregativo delle imprese idriche lombarde: essere oggi una Joint Venture è la forma contrattuale più coerente con il perseguimento di azioni comuni, che vanno dalle attività di ricerca, all’avvio di progetti ad alto tasso di innovazione su scala regionale e sovraregionale. In questo contesto si ascrivono anche il rafforzamento delle attività riguardanti la digitalizzazione delle reti, le azioni legate al settore delle Risorse Umane e l’impegno ad offrire una formazione continua e variegata che vedrà la nascita di una Water Alliance Academy per far crescere
nuovi talenti.

Pur nella varietà di esperienze e sfide, la Rete ha saputo mantenersi a dei valori che sono eredità di ciascuna delle aziende socie, tra cui spiccano l’attenzione e la sensibilità verso la sostenibilità e il green. La custodia dell’acqua è l’impegno quotidiano che perseguiamo singolarmente e come network, lungo una direttrice lungimirante e aggregativa che ci consente di affrontare i problemi globali –
quali la crisi climatica e idrica – in modo condiviso.


Che la crescita di Water Alliance proceda nella corretta direzione, trova innumerevoli conferme, sia nel cospicuo budget di investimenti allocati, che nel riconoscimento del proprio ruolo di attore
nel dibattito pubblico, attorno ai tavoli decisionali, in presenza e a fianco di stakeholders istituzionali e associativi come Governo, Parlamento, Autorità indipendenti, Regione Lombardia, Enti
di Controllo e rappresentanza istituzionale, Associazioni di categoria e Consumatori.
Certamente “contare” implica una responsabilità ancora più spiccata e sentita che stimola il network a intavolare un dialogo fitto anche con l’utenza, attuando un’opera capillare di sensibilizzazione e informazione. Il nostro operato, riassumibile nella valorizzazione della risorsa idrica,
sarebbe parziale se non cercasse di ingaggiare l’opinione pubblica responsabilizzando il singolo, promuovendo pratiche e abitudini amiche dell’ambiente. Un’ultima cartina tornasole dei buoni risultati ottenuti a partire dal 2015 è senz’altro la nascita di altre esperienze retiste che guardano a Water Alliance come modello. Non c’è riconoscimento migliore, né più grande soddisfazione se non fungere da best practice per nuovi soggetti che, come Green Alliance, si legano tra loro per la promozione e lo sviluppo della gestione pubblica del servizio igiene urbana.

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